Organizzo feste da quando avevo 13 anni quindi ovviamente per il mio matrimonio ho sempre sognato una chiesa gremita, un festone pazzesco e tutti i miei amici e la famiglia ad applaudire dopo lo scambio degli anelli, e invece?
Quello che ora è mio marito, un giorno, guardandomi negli occhi mi dice “Siamo sempre in mezzo alla gente, perché non scappiamo tu ed io soli soletti e non ci sposiamo a Las Vegas?”
Sentirlo dire quella frase mi ha commossa, mi ha fregata.
Detto fatto!
Abbiamo deciso di dire a tutti che andavamo a farci un giro di 10 giorni negli Stati Uniti. Daniele aveva 2 anni e mezzo e ci meritavamo una vacanza in tète a tète.
Lui è un uomo quindi ha mantenuto la promessa e non ha detto a nessuno la verità, ma io sono donna…ops!
Già non potevo dire nulla a mia mamma (che ha sempre saputo tutto di me), almeno ad un paio di amiche dovevo dirlo.
Ho fatto giurare a tutte (sì ok, alla fine forse mi sono un pò allargata!) che non avrebbero detto a Lui che avevo parlato e…ho spifferato tutto.
Avevo bisogno di una giarrettiera usata, di qualcosa di nuovo, ma soprattutto di sfogare la mia gioia, oh no?!?
A mia madre ho detto che mi serviva del pizzo perchè volevo farci una tovaglia e che volevo un paio di ballerine bianche perché stava arrivando l’estate e con i piedi abbronzati ci sarebbero state bene. Wow, mi ha creduto e mi ha regalato velo di pizzo e ballerine. Almeno, anche senza saperlo, ha potuto partecipare ai preparativi! Hihi
La mia prova abito però…la ho fatta solo con mio figlio! Nessuno ha visto il vestito prima di mio marito se non il nano e la ragazza che veniva a stirare e che ci faceva le foto ad ogni modifica.
Ho comprato un semplice abito di crépe di cotone e ho passato un paio di sere (quando Lui si allenava a rugby) a preparare coroncina di fil di ferro rivestita da nastro verde e tempestata di roselline cucite da me a mano una ad una. Alla fine…ci ho attaccato il velo e ho nascosto tutto in valigia.
Siamo arrivati a Las Vegas il 2 aprile e in attesa del 4 aprile abbiamo fatto un velocissimo corso pre matrimoniale.
Il nostro corso prematrimoniale ovviamente non poteva essere uguale agli altri.
Appena arrivati abbiamo disfatto le valigie e ci siamo subito “fiondati” sulle montagne russe.
La mattina dopo siamo andati al “marriage license bureau” a ritirare la nostra licenza di matrimonio.
Quel grande atto di coraggio ci ha fatto capire che ormai il primo grande passo verso il burrone era fatto.
Partire per Las Vegas avendo già programmato di sposarsi è già molto diverso che farlo, come nei film, dopo una notte passata a “tracannare” fiumi di alcool, ma ritrovarsi con una licenza di matrimonio in mano…vi assicuro che è tanta roba!
Il pomeriggio siamo andati sulla “Stratosphere tower”, la torre più alta di Las Vegas (350 metri), per fare le 4 attrazioni più terrificanti mai fatte in vita nostra. Vi assicuro che le “magic mountain”, dove siamo poi stati durante il viaggio di nozze, in confronto sono una passeggiata.
Dopo la “strizza” sulla torre, per non farci mancare nulla, ci siamo regalati anche un bel giro in elicottero.
Siamo partiti con il sole, ci siamo fermati nel Gran Canyon a berci delle sane bollicine al tramonto e siamo tornati su Las Vegas con il buio.
Era la nostra prima volta in elicottero quindi le emozioni non sono mancate.
Quando ci siamo alzati dal suolo con quel mezzo tutto trasparente e ho guardato di sotto…un pò mi sono c….. addosso! Ops
So che state pensando a cosa c’entri tutto questo con un corso prematrimoniale…
Beh, vi rispondo dicendovi che dopo aver affrontato tutto ciò, eravamo davvero pronti anche al matrimonio!
Il 4 aprile era arrivato e dopo tante forti emozioni ci eravamo meritati un bel brunch al mitico “Zeffirino” dentro il Venetian hotel.
Avevamo comprato il nostro matrimonio on line e avevamo scelto le 18 come orario quindi avevamo tutta la giornata per rilassarci e prepararci.
Rilassarci? Sì, sì eccome!
Stavamo al MGM hotel e la nostra camera era al 22esimo piano.
Dopo pranzo iniziavo a sentire la tensione del matrimonio quindi avevo deciso di farmi un bel bagno caldo approfittando del vapore per stirare il mio velo (se non hai il ferro da stiro si fa così).
Peccato che mentre ero in vasca ho visto le onde.
Non ero ubriaca: nella mia vasca c’erano davvero le onde.
Quel giorno c’era molto vento e mio marito sosteneva che fosse quello. Peccato che dopo 2 minuti mi è arrivato un sms di mia mamma che mi chiedeva se avevamo sentito la scossa di terremoto con epicentro in Messico.
Che fortunella! Per fortuna è durato poco.
Alle 17 ci siamo preparati e siamo usciti assieme e con la nostra mustang nera cabrio siamo partiti in direzione Graceland Chapel.
Avevamo deciso di sposarci dove si era sposato il grande Elvis.
Giusto il tempo che la coppia prima di noi uscisse ed eccoci lì: il mio futuro marito dentro ad aspettarmi e io fuori a sistemarmi coroncina di fiori e velo, unico particolare che lui non aveva ancora visto.
E’ partita la musica, il mio cuore ha preso l’ascensore e mi si è conficcato in gola, et voilà!
Credo di averci messo 30 secondi a percorrere la navata (trattasi di cappella e non di Chiesa quindi parecchio piccola), ma mi è sembrata un’ora.
Lui si è girato, mi ha vista e ha sorriso.
Non so se sorrideva perchè era stupito di vedere che non ero scappata come Julia Roberts, se perchè era felice che stavamo per sposarci, se perchè mi trovava bella con quel velo con la coroncina di roselline o se perché era teso e gli si era paralizzata la mandibola!
Quel sorriso però è durato poco.
Quando il nostro ministro ha iniziato a parlare in inglese…il sorriso del mio fidanzato si è spento.
Avevamo comprato il matrimonio specificando che volevamo che fosse celebrato in spagnolo perchè in quel momento l’inglese era per Lui ancora tabù (ora lo parla quasi meglio di me)
Non è che il ministro ti chiede “do you want to married her?”, ma ti parte con una tiritera che non finisce più. Alla fine della tiritera, il mio allora fidanzato mi guarda e a bassa voce mi chiede “Che devo dire?” e io “YES, YES”
Che ridere, ma sono ci bastati 5 secondi per tornare concentrati in quello che stavamo facendo. Scambio degli anelli, il bacio di rito e tanta gioia, ma tanta!
Le fedi le avevo fatte fare da un mio caro amico di infanzia di Treviso. Lui pensava che non fossero incise perchè non potendo io dire niente a nessuno…e invece avevo parlato anche con il mio amico (ora che mi ricordo forse lo avevo detto anche ad un paio di amici maschi! Ops). Ero riuscita a non fargliele vedere fuori dalla loro bustina di velluto fino a quel giorno quindi all’atto dello scambio degli anelli…ecco la prima sorpresa: incisi c’erano i nostri nomi e la data del 4 aprile.
La seconda sopresa fu la nostra canzone di “Black eyed peas” che inziò a suonare al primo bacio da sposati. Avevo praticamente lanciato un cd alla diretrice della cappella mentre entravo per attraversare la cortissima navata.
Ovviamente alla direttrice avevo scritto qualche decina di mail prima di arrivare a Las Vegas. Secondo me non vedeva l’ora che arrivassi e me ne andassi! Hihi
L’ultima sopresa era una torta che avevo ordinato on line e i top cackes che avevo fatto fare a Bologna a nostra somiglianza .
Peccato che la torta ce l’hanno data giusto un secondo per la foto.
Appena fatto lo scatto che vedete qui accanto ce l’hanno rimessa in una scatola di cartone dicendo che saremo dovuti andare a tagliarla e a mangiarcela altrove. Fuori c’era già un’altra coppia pronta a sposarsi con ministro Elvis.
Eh sì, si poteva scegliere un ministro normale come avevamo preferito noi o il ministro Elvis.
Prima di essere sbattuti fuori abbiamo firmato i documenti che abbiamo poi consegnato alla nostra testimone di nozze, che altro non era la mitica Wilma che traduce tutti i copioni dei mega film che girano a LaS Vegas e che si occupa anche di tutto ciò che va fatto dagli Stati Uniti per far riconoscere i matrimoni anche nei paesi degli sposi.
Avevamo comprato on line un libretto delle istruzioni per come e dove sposarsi a Las Vegas e tra le varie info, nomi e siti delle varie cappelle etc c’era anche la mail della mitica Wilma. Grazie alla sua efficenza e velocità, nell’ottobre del 2010 risultavamo sposati anche in Italia.
Foto di rito e poi via al Golden Muggets hotel per il taglio della torta (era l’hotel più vicino e anche uno dei più vecchi).
Dopo il taglio della torta siamo finiti in Freemont Street, la strada da cui è nata Las Vegas.
Lì ci attendeva un’emozione pazzesca.
Per rendere vivibile quella strada tutto l’anno, hanno messo una sorta di tetto che altro non è che un maxi schermo. Ogni ora quella copertura si accende di fatastiche proiezioni e la musica parte a manetta come se fosse una grande discoteca a cielo aperto.
Siamo entrati, per caso, proprio allo scoccar dell’ora X. Sembrava stessero festeggiando noi. Si sono girati in tanti a guardare quei due ragazzi vestiti di bianco che ballavano scatenati in mezzo alla strada.
Eravamo sposati, quel giorno iniziava per noi una nuova vita.
Il giorno dopo siamo partiti per il nostro viaggio di nozze.
Visto che eravamo lì, ci siamo fatti un bel giretto passando per San Diego e risalendo la costa fino a San Francisco.
Dopo 10 giorni siamo tornati a casetta dal nostro bimbo e a raccontare agli amici, ma soprattutto alle mamme…che cosa avevamo fatto.
Vi dico solo il commento di mia mamma quando abbiamo fatto vedere a tradimento il video del matrimonio spacciandolo per il video delle vacanza
“Ma quella che hai in testa è la tovaglia di pizzo che ti ho regalato io?”
AUGURI AMORE MIO !
Oggi sono 3 anni che ti ho detto di sì e anche se ogni tanto ti menerei molto volentieri, se tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto.
Siamo molto diversi e spesso ci dicono che sembriamo Sandra e Raimondo, ma siamo le due giuste metà di quelle mele che ci piacciono tanto.
So di non avere un carattere facile, ma per fortuna anche tu ti difendi bene dai.
Non so se oggi ti amo più di ieri e se domani ti amerò più di oggi, ma di una cosa sono sicura: invecchieremo insieme!
TI AMOOOOOOOO
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